Piano Sociale di Zona
Cos’è il Piano Sociale di Zona
Il Piano Sociale di Zona è lo strumento di programmazione definito dalla Legge n. 328/2000, è il documento programmatico con cui i Comuni associati nel distretto sociale, di intesa con la ASL, definiscono e gestiscono in maniera associata le politiche sociali e sociosanitarie rivolte alla popolazione dell’ambito territoriale di riferimento, determinato dalla Regione e di solito coincidente con il distretto sanitario.
Il compito del Piano Sociale di Zona
Il Piano Sociale di Zona ha il compito di definire le priorità di intervento e gli obiettivi strategici nonché gli strumenti, i mezzi e le professionalità necessari per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali.
Legge 328/00
La legge 328/00 dà ampia rilevanza alla pianificazione sociale territoriale. In particolare, l’articolo 19 prevede che sulla base delle indicazioni dei piani nazionali e regionali i Comuni provvedano, a loro volta, a definire il Piano Sociale di Zona. Lo stesso articolo prevede che il Piano venga adottato attraverso un accordo di programma sottoscritto dai Comuni associati e dagli altri soggetti pubblici che concorrono alla “gestione del sistema locale dei servizi sociali a rete”.
La legge 328/2000 specifica inoltre che il Piano è volto a favorire la creazione di una rete di interventi e servizi flessibili stimolando le risorse della comunità locale, a qualificare la spesa attivando anche le risorse locali, a ripartire la spesa tra i soggetti firmatari, a prevedere formazione, aggiornamento e progetti di sviluppo dei servizi.
Progettare il sistema integrato
- Inoltre, per progettare il sistema integrato, il Piano deve individuare:
- obbiettivi, priorità, strumenti e mezzi;
- organizzazione dei servizi, risorse e requisiti di qualità;
- rilevazione dei dati nell’ambito del sistema informativo;
- modalità per garantire integrazione fra servizi e prestazioni;
- forme di concertazione con l’azienda USL o forme di concertazione con gli enti non profit erogatori di servizi e interventi sociali;
- coordinamento con organi statali periferici (amministrazioni penitenziarie e della giustizia);
- collaborazione fra servizi territoriali, soggetti che operano nell’ambito della solidarietà sociale e comunità locali.