A Frascati giovedì 29 maggio 2014 la giornata conclusiva del corso per operatori “La rete che tutela”. Presenti Dario Merlino (Cismai) e Raffaela Milano (Save the Children). E il Distretto Sociosanitario RM H1 avvia i lavori per la predisposizione di un protocollo sperimentale d’intesa fra le realtà del territorio che tutelano i minori.
I migliori rapporti sono quelli di cui si conoscono gli ostacoli,
e che tuttavia si vogliono conservare.
Francis Scott Fitzgerald, Tenera è la notte, 1934
Avviare i lavori per predisporre un protocollo interistituzionale sulla tutela dei minori nel territorio del Distretto Sociosanitario RM H1: è lo scopo della giornata conclusiva del corso di formazione per operatori La rete che tutela, che si svolge alla Sala degli Specchi del Comune di Frascati giovedì 29 maggio 2014 (ore 9-14).
La prima parte della mattinata sarà dedicata alle Esperienze a confronto. Dalla formazione alla costruzione della rete. Un modello di sistema integrato per la tutela dei minori. Dopo l’introduzione ai lavori con Tommasina Raponi (psicologo, Coordinatore dell’Ufficio di Piano del Distretto Sociosanitario RM H1) interverranno Dario Merlino, psicologo psicoterapeuta e past-president di Cismai (Coordinamento Italiano Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia) e Raffaela Milano, direttore programmi Italia-Europa di Save the Children.
Poi, nella tavola rotondaCostruiamo la nostra rete prenderanno la parola gli operatori del territorio: utilizzando i contributi scientifici dei relatori che nei mesi scorsi sono intervenuti a La rete che tutela, la tavola rotonda getterà le basi per il protocollo interistituzionale.
“Sarà il primo protocollo sperimentale di intesa tra le realtà del territorio che a vario titolo si occupano di minori e famiglia”, dice il Comitato scientifico di La rete che tutela,
composto da Tommasina Raponi (psicologo, Coordinatore Ufficio di Piano Distretto Sociosanitario RM H1), Silvia Mariani (assistente sociale del Comune capofila Monte Porzio Catone) e Laura Bigiarelli (assistente sociale ASL Roma H1). Il protocollo “definirà in maniera puntuale e capillare sia le competenze che le prassi operative da mettere in atto quando più realtà e istituzioni devono collaborare per tutelare i minori e le loro famiglie”.
Nella pratica la rete esiste e funziona già, ma gli operatori hanno avvertito l’esigenza di formalizzarla: “Al di là dei riferimenti legislativi, che rappresentano ovviamente un punto fermo, ci sono fasi e aspetti dell’intervento di tutela del minore che necessitano di una maggiore definizione, di una cornice strutturata di coordinamento tra operatori e servizi e di una riflessione comune sulle strategie di intervento”, spiega il Comitato scientifico.
Il corso La rete che tutela, organizzato dal Distretto Sociosanitario RM H1 con il contributo della Regione Lazio, ha coinvolto oltre 70 figure professionali che a vario titolo si occupano di minori e famiglia nei 7 Comuni del Distretto, nei servizi pubblici e non solo: assistenti sociali, operatori sanitari, psicologi, avvocati, docenti e dirigenti scolastici, operatori del terzo settore e Forze dell’ordine. Da marzo ad oggi si sono formati in 6 incontri con esperti di spessore nazionale e internazionale, che hanno affrontato i temi della tutela dei minori sotto il profilo giuridico, sociale e psicologico. Obiettivo, “parlare la stessa lingua” in materia di tutela dei minori.
Dopo la formazione, si passa alla pratica con la stesura del protocollo interistituzionale da parte di un gruppo di operatori con differenti professionalità e appartenenze. Il documento sarà presentato a fine anno.
La rete che tutela ha ottenuto i patrocini di Provincia di Roma, Ordine degli Assistenti Sociali – Consiglio Regionale del Lazio, Ordine degli Psicologi del Lazio.