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Integrazione sociosanitaria per il disagio psichico: prassi operative nel Distretto Sociosanitario RM H1

Notizie    0 Commenti     14/04/2015
Sabato 18 aprile, nell’ambito della Conferenza dei Servizi del Dipartimentodi Salute Mentale e delle Dipendenze Patologiche della ASL Roma H, la dott.ssa Tommasina Raponi, psicologo, coordinatore dell’Ufficio di Piano del Distretto Sociosanitario RM H1, presenterà un intervento sul tema dell’integrazione sociosanitaria e dei progetti integrati nell’ambito della Salute Mentale che si svolgono nel Distretto Sociosanitario RM H1. L’intervento è previsto durante la sessione della Conferenza dei Servizi dal titolo “Integrazione socio-sanitaria. Le prospettive nella ASL Roma H” (inizio alle ore 11.50). La Conferenza si tiene presso il “Consorzio per l’Università di Pomezia”, via Pontina km 31,400.  

L’evento è curato dal Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze patologiche della ASL Roma H, diretto dal dott. Marco D’Alema. Qui la locandina della Conferenza.
“Si tratta di un momento di confronto importante perché riguarda il modo in cui verranno integrati i servizi della ASL e i servizi sociali dei Comuni in materia di salute mentale, spiega la dott.ssa Raponi. “Da svariati mesi nel Distretto stiamo dialogando seriamente su come unire operativamente le competenze di ASL e Comuni per dare l’opportunità agli utenti di migliorare la loro qualità della vita. In questo Distretto la collaborazione tra ASL e servizi sociali è veramente una buona prassi consolidata, e nel Piano Sociale di Zona sono presenti da più anni servizi per le persone con disagio psichico che sono progettati e realizzati attraverso la collaborazione attiva tra i servizi territoriali del Dipartimento di Salute Mentale e i servizi sociali comunali“.

Qualche esempio: “In autonomia”, un progetto di sostegno, che prevede, tra varie azioni, anche l’assistenza educativa domiciliare. Oppure “Servizi diurni per disagiati psichici”, che si aggancia al progetto precedente e tende a completare la rete territoriale di servizi e interventi per la salute mentale, accrescendo le potenzialità di accoglienza e l’accessibilità alle attività risocializzanti, per includere un numero il più possibile ampio di utenti. C’è poi il progetto “Vita indipendente” finanziato direttamente dal Ministero del Welfare, che ha lo scopo di garantire il massimo possibile di autonomia a persone in diverse condizioni di fragilità, incluso il disagio psichico, e che prevede l’elaborazione di progetti personalizzati per rispondere alle esigenze del singolo utente. 
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