Si è chiuso venerdì 29 maggio a Frascati, nella Sala degli Specchi del Comune, il corso di formazione per operatori La rete che tutela. Tutela, prevenzione e sostegno in materi di abuso e maltrattamento del minore, organizzato dal Distretto Sociosanitario RM H1 per gli operatori – dei servizi pubblici e non solo – che a vario titolo si occupano di minori e famiglia nei 7 Comuni del Distretto. E dopo aver gettato le basi per un “linguaggio comune”, il Distretto si prepara a costituire il tavolo di lavoro che elaborerà il primo protocollo interistituzionale per la tutela dei minori sul territorio.
Dario Merlino, psicologo-psicoterapeuta e past-president di Cismai (Coordinamento italiano dei servizi contro maltrattamento e abuso) e Raffaela Milano, direttore programmi Italia-Europa di Save the Children, hanno concluso il percorso formativo proponendo nei loro interventi alcune riflessioni propedeutiche all’elaborazione del protocollo. Merlino ha sottolineato l’importanza della rete come strumento di lavoro, utile anche a sostenere la fatica ed il peso emozionale degli operatori che lavorano sulle situazioni complesse dei traumi da maltrattamento. Raffaela Milano ha esposto l’esperienza di rete di Save the Children richiamando l’attenzione sugli abusi perpetrati tramite internet: un problema relativamente nuovo per l’Italia e fortemente sottostimato, che è particolarmente necessario e urgente affrontare anche sotto il profilo della prevenzione e della definizione di protocolli e prassi operative.
Nella seconda parte dell’incontro, la tavola rotonda “Costruiamo la nostra rete” ha messo a confronto operatori del territorio e formatori del percorso La rete che tutela. Sono intervenute anche Giovanna Sammarco, presidente dell’Ordine degli Assistenti sociali, e Paola Mancini, consigliere dell’Ordine degli Psicologi del Lazio.
Nei prossimi giorni si costituirà il gruppo di lavoro interdisciplinare che lavorerà al protocollo. Il documento, che sarà presentato a fine anno, ha l’obiettivo di definire in maniera puntuale e capillare sia le competenze che le prassi operative da mettere in atto quando più realtà e istituzioni del territorio devono collaborare per tutelare i minori e le loro famiglie.
Una rete che nella pratica esiste e funziona già, ma che si vuole formalizzare perché “al di là dei riferimenti legislativi, che rappresentano ovviamente un punto fermo, ci sono fasi e aspetti dell’intervento di tutela del minore che necessitano di una maggiore definizione, di una cornice strutturata di coordinamento tra operatori e servizi e di una riflessione comune sulle strategie di intervento”, spiega il Comitato scientifico di La rete che tutela, composto da Tommasina Raponi (psicologo, Coordinatore Ufficio di Piano Distretto Sociosanitario RM H1), Silvia Mariani(assistente sociale del Comune capofila Monte Porzio Catone) e Laura Bigiarelli (assistente sociale ASL RomaH1).
La rete che tutela ha formato oltre 70 operatori del territorio: assistenti sociali, operatori sanitari, psicologi, avvocati, docenti e dirigenti scolastici, operatori del terzo settore. Sette gli incontri con formatori di rilevanza nazionale, che hanno affrontato le tematiche della tutela dei minori dal punto di vista giuridico, sociale e psicologico. Sono intervenuti: Tullia Monteleone, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per il Minorenni di Roma; Annunziata Bartolomei, assistente sociale specialista ASL RMB, consigliere Ordine Assistenti Sociali e docente all’università Roma Tre; Stefania Crema, avvocato, docente all’Università Cattolica di Milano; Marina Lucardi, psicologa-psicoterapeuta, mediatrice familiare; Dario Merlino, Cismai; Raffaela Milano, Save the Children.
La rete che tutela è stato organizzato dal Distretto Sociosanitario RM H1 con il contributo della Regione Lazio e i patrocini di Provincia di Roma, Ordine degli Assistenti Sociali – Consiglio Regionale del Lazio, Ordine degli Psicologi del Lazio.